domenica 1 luglio 2007

Chiesa di Roma: Il diritto del fedele di comprendere le parole della Liturgia. No alla Messa in latino!

ruini_01L'attuale Sovrano dello Stato del Vaticano, sua Santità Benedetto XVI, pare che intenda rimettere la Messa in latino. Ora, già in italiano si capisce poco, almeno dai miei ricordi diretti, anche se passati, di quando a messa ci andavo. Da quanto mi pare di ricordare, sentivo più che altro pregare a pappagallo, senza dare un senso più o meno compiuto alle parole dette. Sentivo anche qualcuna delle vecchie bigotte, magari dal banco a fianco, dire: guarda quella come si è vestita, o qualche bigotto dire eccola là è quella che ha fatto così, ha fatto colà! Oppure è lei che fa le corna al marito con tizio. Oppure qualcuna che diceva: ma che male che si veste, che brutti colori. Boh! Insomma, salvo forse qualche caso particolare, non ho mai percepito una fede ed una così massiccia comprensione della stessa. Una volta ho chiesto ad un cattolico perchè pensasse al pane di domani, se nel Padre Nostro quando lo prega chiede: dacci oggi il nostro pane quotidiano! La risposta fu che un Padre Nostro oggi, uno domani, e via di seguito. Ma penso che non abbia ben compreso cosa intendevo!



Più volte ho scritto che l'attuale Pontefice è un teologo medievale, e vuole riportare la Chiesa di Roma indietro ai bei tempi in cui erano attivi i roghi e relativi accessori. La mia sensazione del ritorno al medioevo è condivisa anche dal lettore dell'Unità Paolo Izzo, che in una lettera sull'edizione del 30/06/2007 scrive:



"Cara Unità, per una volta – tanto per cambiare – facciamo noi un po’ di ingerenza nello Stato vaticano e chiediamo formalmente a Joseph Ratzinger che desista dal suo tentativo di ripristinare la messa in latino. Avevamo già colto nel nuovo papa la propensione a ritornare indietro nel tempo, dalla sua scelta di orpelli come il camauro e la mozzetta… Ma quella di imbrogliare i suoi seguaci ricorrendo a una lingua che essi non conoscono (vieppiù rivolgendo loro la schiena, come previsto dalla messa tridentina), è una mossa troppo scorretta! Se non torna sui suoi passi saremo costretti a evocare lo spirito di Martin Lutero, che ritraduca a beneficio di tutti i fedeli e in tutte le lingue la parola del Signore. Il loro Signore".



Condivido il pensiero e la preoccupazione di Paolo Izzo. I seguaci hanno il diritto di comprendere ed assimilare quanto viene detto durante la messa, e per me ci starebbe pure il diritto alla richiesta di ripetizione se uno non ha ben compreso! Da un punto di vista anticlericale, dovrei esserne contento, la messa in latino, se uno non capisce, potrebbe contribuire ad allontanare dalla Chiesa di Roma i fedeli che provano disagio a non capire ciò che sentono e soprattutto ciò che dicono. Da un punto di vista dei diritti umani e della tutela delle minoranze, è una discriminazione! Uno ha il diritto di ascoltare la messa in una lingua che gli sia comprensibile. D'altronde il latino, come nel caso della "Crimen Sollicitationis", e "De Delictis Gravioribus" recentemente arrivate alla ribalta, con il caso del Video della BBC in merito ai preti pedofili (Ratzinger ha Occultato Casi di Pedofilia? Per Ora Solo un Ragionevole Dubbio, non una Certezza) è un mezzo di comodo per le successive interpretazioni di forma! Cosa ricorrente, la forma rispetto alla sostanza. La forma, piuttosto che la comprensione del messaggio di Cristo.



Come l'amico Vincenzo ha scritto nel post relativo ai misteri dei rapporti tra Templari e Catari "TERRIBILE EST COGNOSCERE NATURAM VERAM CHRISTI", forse è meglio parlare in una lingua più formale ed incomprensibile salvo che da pochi eletti, che in una lingua conosciuta da tutti compreso il volgo. Se non ricordo male Cristo cercava di farsi comprendere, soprattutto da chi era meno fortunato rispetto ad altri magari più colti! I fedeli hanno il diritto di comprendere ciò che viene loro detto.



La vicenda mi ricorda un po' Don Chisciotte della Mancia, e le sue elucubrazioni incomprensibili anche per lui, dei ragionamenti sullo stile: "La ragione della nissuna ragione che alla mia ragione vien fatta, rende sì debole la mia ragione che con ragione mi dolgo della vostra bellezza. E similmente allorché leggeva: Gli alti cieli che la divinità vostra vanno divinamente fortificando coi loro influssi, vi fanno meritevole del merito che meritatamente attribuito viene alla vostra grandezza" (Fonte: Don Chisciotte della Mancia). Insomma se il messaggio di Cristo è meno comprensibile, è forse meglio per tutti, compresa la Chiesa di Roma!



Non dico come Paolo Izzo, il lettore dell'Unità, che si voglia imbrogliare i fedeli, quella è una malignità, ma soltanto che i fedeli hanno il diritto di comprendere, replicare, chiedere in una lingua che capiscono! Come ho scritto, se la messa viene rifatta in latino (lingua nota a tutti e di comune comprensione), per me anticlericale, si crea confusione tra i fedeli, e ciò è un bene perchè contribuirebbe ad un allontanamento degli stessi fedeli ed a facilitare il conseguente ed inevitabile crollo finale della Chiesa di Roma.



Il Papa presenta documento Messa in latino

Fonte: Il Corriere della Sera



CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa ha presentato mercoledì ufficialmente il suo «motu proprio» sul ripristino della Messa in latino a un gruppo ristretto di cardinali e vescovi in rappresentanza degli episcopati di tutto il mondo. Lo ha reso noto giovedì il Vaticano. Il documento, atteso ormai da mesi, sarà ora inviato ai vescovi di tutto il mondo ed entro la prossima settimana reso pubblico. Il messale detto pre-conciliare è quello promulgato da Giovanni XXIII nel 1962 che aveva aggiornato quello di Pio V. L’iniziativa di Benedetto XVI intende andare incontro a gruppi tradizionalisti come i seguaci del defunto arcivescovo francese Marcel Lefebvre.



Questa volta spezzo una lancia, sullo stile di quella di Don Chisciotte che ho citato, a favore dei fedeli cattolici: si eviti la messa in latino, già viene compreso poco in italiano, figurarsi poi in latino!



S'i' fosse fedele, com'i' fui, faria la messa in italiano!



Pensierino:



S'i' fosse foco, arderei' il mondo;

s'i' fosse vento, lo tempestarei;

s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;

s'i' fosse Dio, mandereil en profondo;

s'i' fosse papa, serei allor giocondo,

ché tutti ' cristiani embrigarei;

s'i' fosse 'mperator, sa' che farei?

a tutti mozzarei lo capo a tondo.

S'i' fosse morte, andarei da mio padre;

s'i' fosse vita, fuggirei da lui:

similemente faria da mi' madre.

S'i' fosse Cecco com'i' sono e fui,

torrei le donne giovani e leggiadre:

le vecchie e laide lasserei altrui.



By Cecco Angiolieri



Saluti

Mstatus



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