Ho sempre avuto una certa difficoltà a capire come un medico, o una qualsiasi persona di scienza, possa anche essere credente. E sinceramente, pur rispettando sempre l’opinione di ognuno, ancora non ho trovato una spiegazione logica. Questo non per cercare il pelo nell’uovo, ma a mio avviso una persona abituata a ragionare e a vedere “scientificamente” la vita va in contraddizione professandosi credente. Fin qui il discorso è teorico e si basa soltanto su un mio modo di vedere parziale in quanto atea. Però quando il discorso si fa anche pratico e va ad incidere sul quotidiano di tutti, credenti e non, bisogna stare attenti. E ancora di più bisogna stare attenti quando questo discorso che verte sul pratico lo fa una persona che, dal punto di vista più che giusto di un credente, viene preso molto sul serio e troppo spesso anche alla lettera. Perché invocare l’obiezione di coscienza quando si parla della salute di tutti mi sembra davvero troppo. Ricordo che è obiezione di coscienza “il rifiuto di assolvere a un obbligo di legge gli effetti del cui espletamento si ritengano contrari alle proprie convinzioni ideologiche, morali o religiose” e nel caso in questione, quello dei farmacisti, non vedo nessun obbligo: il farmacista fa il proprio lavoro anche dando ai pazienti “medicine che abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e l’eutanasia” perchè ha ricevuto una concessione pubblica in uno stato laico. Dobbiamo aspettarci qualche modifica all’ Art. 38 della Costituzione?
Roma, 1 ott. (Apcom) - Lamberto Dini assicura di restare nel centrosinistra, anche se dopo la nascita del Partito democratico non garantisce la sua permanenza nel gruppo dell'Ulivo al Senato, ma il movimento dei Liberaldemocratici, nato dopo la sua decisione di non aderire al nuovo partito, comincia a muovere i primi passi: ora c'è un logo e un primo appuntamento, domenica 7 ottobre all'Hotel Plaza di Roma. Dini ha presentato le due novità in una conferenza stampa alla Camera insieme a chi con lui ha sottoscritto il manifesto "per fermare il declino e rilanciare lo sviluppo": Natale D'Amico, Italo Tanoni e al sottosegretario alla Giustizia Daniela Melchiorre.