martedì 11 settembre 2007

Il Papa in Austria parole e silenzi sulle sperimentazioni a danno dell'umanità.

microchip[Le riflessioni di Vipom] Le reticenze del Papa sui "mostruosi" esperimenti in corso contro l'umanità.

Leggo sull’edizione de “La Repubblica” dell’8 di Settembre 2007 che, durante la sua visita ufficiale in Austria, il Papa, a proposito dell’aborto e dell’eutanasia, ha detto ufficialmente: “L’aborto non può essere un diritto umano”. Diritto fondamentale è il “diritto alla vita stessa” e quindi anche l’eutanasia si prefigura quale azione di “pressioni sotterranee o esplicite” su persone anziane e malate “perché chiedano la morte o se la diano da sé”. La risposta dovrebbe essere invece un amorevole accompagnamento verso la morte, atto cristiano di cui devono farsi carico tutti nella società europea ancorata nonostante tutto ancora ai valori alti del cristianesimo.




Bravo, Papa Benedetto XVI, ancora una volta bellissime parole….che però mi danno l’opportunità di allargare il discorso ad altre tematiche che sembrano non preoccupare affatto il Pontefice, o perché troppo preso dal suo magistero “ufficiale”, oppure perché troppo spinose per essere affrontate in pubblico.

Mi sto riferendo con precisione alle ultime notizie che da qualche tempo si leggono sulla carta stampata e sul web.

Leggo ad esempio stupefatto da un po’ di tempo in alcuni organi della Stampa nazionale e mondiale e naturalmente in diversi siti specializzati che la tecnologia degli impianti nell’uomo della cosiddetta nano-ingegneria elettronico-cibernetica avrebbe fatto in questo periodo dei passi notevoli ed inaspettati, tanto che ad esempio il Senato della California avrebbe approvato una Legge per vietare a diversi datori di lavoro di richiedere ai propri dipendenti l’impianto a scopo identificativo di microchip sottocutanei. A quanto riferito, sarebbe stato il senatore democratico Joe Smitonian a chiedere la misura restrittiva, sostenendo che almeno una società aveva cominciato ad assumere lavoratori introducendo questa specie di obbligazione coatta.

Si apprende che anche in Giappone sono state adottate, per adesso a livello locale, impianti di microchip sugli abiti degli alunni, mentre dal Messico arriva la notizia che il Governo avrebbe deciso di richiedere a tutti i dipendenti del Centro Nazionale dell’Informazione questi impianti sottopelle, anche per evitare eventuali fughe di notizie e ovviamente per scoraggiare sequestri di personale. Il microchip sarebbe infatti capace di individuare la posizione di una persona dovunque ella si trovasse.

Queste notizie, ormai di dominio pubblico, interrogano la nostra coscienza e fanno scaturire subito un quesito assai inquietante: che significano questi atti e queste sperimentazioni, qual è il loro vero scopo?

A sentire gli esperti, si tratterebbe di qualcosa di altamente innocuo, che servirebbe ad esempio a monitorare eventuali malattie congenite come problemi cardiovascolari o diabete, in maniera tale da garantire un rapido intervento nel caso si aggravassero e richiedessero cure immediate.

Altri pensano che ciò sia dovuto al fatto di garantire sicurezza e legalità, in quanto tali microchip, della grandezza invisibile di qualche decimo di millimetro (ma ce ne sarebbero di ancora più piccoli addirittura iniettabili con una semplice siringa senza che neppure il malcapitato ne venga informato), controllerebbero in maniera puntigliosa la posizione e i movimenti di individui ritenuti pericolosi per la società, ormai vittima dell’ossessione del terrorismo.


Altri avanzano l’idea che sarebbero stati testati e messi in commercio per favorire addirittura transazioni commerciali e finanziarie, in maniera che venga a poco a poco reso superfluo l’uso del contante, in quanto la facilità dell’identificazione dell’utente eviterebbe alle banche di perdere tempo prezioso nell’espletamento delle sue varie attività.



Senonchè esistono alcuni “eretici”, i quali al contrario sono convinti che questa “installazione” serva in realtà a controllare non solo spostamenti e posizioni del “microchippato” nel caso di sparizioni e consimili, ma che in realtà abbia lo scopo di garantire un controllo asfissiante su tutti i meccanismo biologici dell’uomo, non escluso il livello mentale e neurologico, una cosa da far rabbrividire.



Non sono un esperto in materia, ma di fronte alle belle parole del Papa in Austria, mi viene un dubbio che mi angoscia: ho l’impressione infatti che il Pontefice spenda bellissime parole su problematiche “apparenti” e “appariscenti” per in realtà stendere un pietoso “velo di silenzio” su queste nuove tecnologie che attentano al Diritto dei Diritti fondamentali dell’Uomo inteso quale Essere depositario di Istanze inalienabili che interrogano e insidiano la sua Dignità ben più in profondità dell’aborto o dell’eutanasia.



Perché mai il Papa non ha mai speso una sola parola su problematiche del genere?



Spero che ci farà un pensierino e ci voglia illustrare dalla sua Alta Cattedra cosa intende fare per condannare quelle Nazioni che nel silenzio di qualsiasi Istituzione vanno avanti facendo esperimenti sull’uomo senza che nessuno muova un dito.



AGGIORNAMENTO



Avevo appena finito di scrivere il soprastante articolo allorché, quasi in risposta alle mie enormi preoccupazioni, leggo sul web dell’attacco inaudito, inusuale e micidiale sferrato dal Papa contro la Scienza, attacco che mi sembra (ma posso sbagliarmi) non fosse presente questa mattina nel giornale da me citato.



Se si perde il riferimento a Dio, dice in sostanza il Papa, le conoscenze della Scienza possono diventare una terribile minaccia e portare alla distruzione dell’uomo e del mondo.



D’accordo, ma perché non entrare nei particolari, perché accennare ad una “vaga” minaccia senza specificarne i contenuti e le significanze? Si riferiva al pericolo di una Guerra Atomica Incombente? Agli esperimenti in corso sul DNA? Ad altri esperimenti dell’ingegneria genetica? Ai catastrofici cambiamenti climatici? Al pericolo dell’Informatica, della Telematica, dell’Elettronica e della Cibernetica, come nel nostro caso? Tutto e niente.



Così non va. Affacciare genericamente la colpa, ma non fare nome e cognome del colpevole, non aiuta certo la Giustizia di Dio e peraltro, anche riproponendo una delle tesi da me sostenute in un precedente articolo su Papa Pio XII, mi sembra che anche questo Papa denunciasse vagamente lo Sterminio degli Ebrei senza però entrare nei particolari e nelle modalità con le quali veniva concretizzandosi, quasi avesse terrore di entrare in disaccordo con Hitler oppure per altri motivi sconosciuti….ad ogni modo la Guerra continuò imperterrita e i vaghi riferimenti alla Shoah passarono alla Storia quale esempio di “silenzio” della Chiesa dinanzi ad una delle più terribili tragedie umane.



In un pericolo del genere si sta impantanando lo stesso Papa Benedetto XVI: se vuole passare alla Storia come il Papa che dice la Verità in faccia a chiunque senza paura di nessuno, questa è l’ora di dimostrarlo senza tentennamenti, per non offrire il fianco a critiche distruttive che dipingono da sempre la Chiesa in combutta con i Poteri di Comando e Controllo del Pianeta, uno dei cui programmi sarebbe appunto quello di microchippare l’intera umanità per monitorarne addirittura la capacità di pensiero e di critica, la più fondamentale delle caratteristiche umane.



Se è questo che intendeva condannare….non perda tempo ad accusare vagamente la Scienza…..faccia nomi e cognomi di Nazioni e Industrie che consentono e producono microchip da applicare all’uomo magari di nascosto e contro la sua stessa volontà!!



Si schieri subito dalla parte dell’uomo, difenda i deboli con le parole ma ancor più con atti e fatti!!



Faccia valere la Spiritualità di Dio, al di là di qualunque interesse proprio o della Chiesa che Ella rappresenta!!



Se siamo allo scontro finale tra il Bene e il Male, carissimo Pontefice, vogliamo sapere da che parte sta la Chiesa!!



Saluti

Vipom



Riferimenti:



Corpo Controllato

Luogocomune.forum

Disinformazione



Trafiletto copia cartacea Giornale di Sicilia 1° Settembre 2007 dal titolo LAVORO, IL SENATO VIETA I MICROCHIP SOTTOPELLE. WASHINGTON.




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