venerdì 21 settembre 2007

Abruzzo. Impianto Mirror-Micron nel cuore della Marsica

Parco nazionale abruzzoHo letto un interessante articolo proposto su Econews in cui ho trovato delle cose per me nuove, che mi hanno spinta a fare qualche ricerca in proposito. Oltre a questa curiosità e voglia di capirci qualcosa, c'è da dire che non abito troppo distante dai posti di cui si parla e la cosa potrebbe interessarmi in prima persona. Ma leggiamo l'articolo.

Il progetto mastodontico che prevede la realizzazione di un impianto di torcia a plasma per lo smaltimento di rifiuti pericolosi e speciali tra i Comuni aquilani di Avezzano e Luco dei Marsi desta preoccupazioni di carattere ambientale, di salute per i cittadini ed economico-finanziarie – ha dichiarato Walter Caporale, Capogruppo regionale dei Verdi.

 




Il “progetto per la fornitura di servizi ecocompatibili alle attività produttive” cela ciò che di fatto rappresenta l’impianto di torcia a plasma: un vero e proprio inceneritore che emette polveri sottili (e non ci sono filtri che tengano), fonte di tumori. C’è un male che non si riesce a sconfiggere fin dai tempi dell’antica Roma: quello dei grossi affari e dell’arricchimento di pochi a danno della maggioranza dei cittadini.

Il ministro dell’Ambiente ha voluto incontrare nei giorni scorsi a Roma, attraverso il sen. Massimo Fundarò, il nostro Assessore regionale all’Ambiente, Franco Caramanico, annunciando sia l’intenzione di seguire direttamente la richiesta della Mirror-Micron, sia chiedendo che vengano seguiti tutti gli iter autorizzativi e che vengano effettuati tutti i controlli sulla ricaduta di un tale impianto in Abruzzo.

 
L’impianto di torcia al plasma, rifiutato dalle altre regioni italiane e da altri Paesi, rischia di trasformare l’Abruzzo nella pattumiera europea dei rifiuti tossici, a danno della nostra agricoltura, del turismo, della tutela dei Parchi, della produzione di prodotti tipici locali e soprattutto della salute dei cittadini! L’impianto nascerebbe con un investimento della Mirror di 150 milioni di euro e con l’investimento pubblico di altri 500 milioni di euro. Somme troppo alte per far riflettere sul deturpamento di una zona sita nel cuore dei Parchi abruzzesi; troppo alte per far valutare il tasso di incidenza dei tumori di questo impianto; troppo alte per tutelare i prodotti IGP che caratterizzano questo luogo vocato alle produzioni agricole di alta qualità. La promessa è di 1800 nuovi posti di lavoro. Ma che lavoro? A tempo determinato. Il tempo di realizzare l’impianto. Poi finiranno i benefici economici che i tanti disoccupati della Marsica auspicano di protrarre. Un impianto del genere produrrà l’arricchimento di pochi e l’illusione di un lavoro stabile per tanti. Cinquecento milioni di euro basterebbero a rilanciare il sistema dei Parchi abruzzesi e dare un lavoro a migliaia di persone e speranza di una vita salubre per i cittadini abruzzesi. I Verdi presenteranno al più presto un’Interrogazione parlamentare (al Ministro dell’Ambiente) e regionale per avere delucidazioni sullo stato di realizzazione del progetto
”.


Prima di leggere questo articolo non sapevo cosa fosse una torcia al plasma. Da Wikipedia: "è un dispositivo che genera un flusso diretto di plasma da un ugello; il getto di plasma trova diverse applicazioni pratiche, tra le quali spiccano: il taglio al plasma di metalli, lo spruzzo al plasma per il deposito (coating) di materiale su varie superfici e l'utilizzazione in impianti di incenerimento e di gassificazione dei rifiuti. La manutenzione periodica, soprattutto riguardo alla torce più complesse ed elaborate, può influenzare significativamente i costi totali di spesa. Di contro l'utilizzo tecnologico del plasma rappresenta sicuramente un valido metodo innovativo e nell'ambito del trattamento dei rifiuti permette di abbattere fortemente il livello di emissioni di inquinanti nonché di riciclare le ceneri ottenendo un materiale vetroso che trova diverse utilizzazioni".


Quindi abbiamo due vedute diverse delle proprietà di questa torcia al plasma. Per il sig. Walter Caporale è "un vero e proprio inceneritore che emette polveri sottili (e non ci sono filtri che tengano), fonte di tumori", mentre su Wikipedia leggiamo che "l'utilizzo tecnologico del plasma rappresenta sicuramente un valido metodo innovativo e nell'ambito del trattamento dei rifiuti permette di abbattere fortemente il livello di emissioni di inquinanti nonché di riciclare le ceneri ottenendo un materiale vetroso che trova diverse utilizzazioni".

 
Personalmente propendo più per l'opinione del Sig. Caporale: ho parlato qualche mese fa del pericolo delle polveri sottili, in due occasioni. Nella prima, New York come Hiroshima e Nagasaki?, ho parlato del fatto che di "11 settembre" ancora si muore a distanza di anni a causa proprio delle polveri sottili, con la cosiddetta "tosse del World Trade Center". Nella seconda occasione, Eppure Il Vento Soffia Ancora, parlo degli inceneritori ospedalieri come probabile causa di tracce di cocaina nello smog di Roma.
Della pericolosità degli inceneritori ci parlano anche due ricercatori, il dottor Stefano Montanari e la moglie dott.ssa Antonietta Gatti; la loro ricerca parte da una scoperta inquietante: le nanoparticelle prodotte dalle combustioni possono uccidere.  Secondo i due ricercatori sarebbero prodotte anche dagli inceneritori di rifiuti. “Gli inceneritori non eliminano i rifiuti, li rendono anzi mille volte più tossici – dice Montanari - solo che sono invisibili e, con l’effetto aerosol della combustione, le particelle prodotte dalle alte temperature si diffondono nell’aria e finiscono nel corpo umano. Soprattutto perché si inalano e si posano sui prodotti alimentari che mangiamo ogni giorno”.

E' un grosso rischio, oltre che per le persone, anche per i Parchi che ospita l'Abruzzo.


Vediamo quali sono da Wikipedia: "dal punto di vista naturalistico presenta specie rare di flora e fauna, come ad esempio l'orso bruno marsicano, la lontra europea il lupo appenninico e il camoscio d'Abruzzo. Sul territorio abruzzese sono presenti i seguenti parchi: Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale della Majella, Parco Regionale Sirente Velino, Riserve regionali (tra cui la Riserva Naturale Regionale delle Gole di San Venanzio nel territorio del comune di Raiano) e Zona Umida del Lago di Barrea (fa parte del Parco Nazionale d'Abruzzo)".
E qui, in conclusione, mi sento nuovamente di appoggiare un'affermazione del Sig. Caporale: "C’è un male che non si riesce a sconfiggere fin dai tempi dell’antica Roma: quello dei grossi affari e dell’arricchimento di pochi a danno della maggioranza dei cittadini". E' triste constatare continuamente che per gli interessi di pochi gli altri diventano secondari... Davanti ad una montagna di soldi diventano inesistenti quelle vere, bellissime, che fanno da cornice agli splendidi Parchi Nazionali abruzzesi. Non si tiene conto della grossa probabilità di incremento dei casi di tumore che potrebbe esserci in quella zona, non si tiene conto dei numerosi prodotti agricoli di qualità locali... Ne vale davvero la pena?

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