venerdì 7 dicembre 2007

Omeopatia: valida alternativa o inutile placebo?

HahnemannMi sono interessata per la prima volta all'omeopatia qualche anno fa, quando per qualche mese ho lavorato in una erboristeria. Certo, non posso dire di essere diventata una esperta in pochi mesi ma sicuramente ho avuto abbastanza tempo per restare affascinata da questo "mondo". Sono una persona scettica di natura e oggi posso affermare più che mai, dopo l'esperienza lavorativa di cui parlavo prima, che mi fido della scienza in primis; il resto viene sicuramente dopo. C'è da considerare però che molti medicinali hanno alla base sostanze sintetizzate da piante e non in laboratorio. Ma parliamo un po' dell'omeopatia in sè, considerata da molti vera e propria medicina alternativa: (dal greco "hòmoios", simile, e "pàthos", sofferenza) è un controverso sistema terapeutico i cui principi sono stati formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann verso la fine del XVIII secolo. Alla base dell'omeopatia è il cosiddetto principio di similitudine del farmaco (similia similibus curantur) enunciato dallo stesso Hahnemann e per il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia è dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella malata. La sostanza, detta anche principio omeopatico, una volta individuata, viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita, definita dagli omeopati potenza. L'opinione degli omeopati è che diluizioni maggiori della stessa sostanza non provochino una riduzione dell'effetto farmacologico bensì un suo potenziamento [...].




A fronte della sua diffusione e nonostante i numerosi studi, la validità terapeutica del metodo omeopatico e i meccanismi farmacologici del suo funzionamento non sono stati ancora verificati secondo i criteri scientifici comunemente applicati a qualsiasi principio farmacologico tradizionale. Molte ricerche cliniche concordano nel ritenere che gli effetti terapeutici dei trattamenti omeopatici non si discostino in maniera significativa da quelli ottenuti per effetto placebo. Le critiche all'omeopatia vertono sostanzialmente su due punti: la sua debolezza teorica (cioè l'incompatibilità dei suoi postulati con le odierne conoscenze chimiche e la mancanza di un meccanismo plausibile che ne possa spiegare il funzionamento), e la mancanza di prove sperimentali univoche della sua efficacia terapeutica. Per questi motivi l'omeopatia viene considerata una pseudoscienza. Il suo insegnamento è collocato, nella maggior parte dei paesi occidentali, al di fuori degli ordinamenti delle facoltà di medicina [...].


Come ben descritto su Wikipedia, le maggiori critiche all'omeopatia sono l'incompatibilità dei suoi postulati con le odierne conoscenze chimiche e la mancanza di un meccanismo plausibile che ne possa spiegare il funzionamento, oltre alla mancanza di prove sperimentali univoche della sua efficacia terapeutica. Per gli estimatori di questa "medicina alternativa" arriva una nuova tegola, stavolta ufficiale: un articolo sull'ultimo numero di Lancet, prestigiosa rivista di scienza, firmato da Ben Goldacre che la definisce efficace come un placebo, finta medicina o, se preferite, acqua fresca. Ce ne parla il Corriere: "È provato: «L'omeopatia è inutile». [...] «Non sono stati evidenziati vantaggi significativi rispetto ai placebo». Non basta. Goldacre insiste nel colpire duramente denunciando gli «inattesi effetti collaterali» e la mancanza di informazione adeguata. [...] Alle insinuazioni replicano i Laboratoires Boiron, una delle maggiori aziende del settore, che cita i risultati di sperimentazioni condotte secondo le regole corrette dal punto di vista metodologico. Vengono rivendicati gli «effetti benefici degli interventi con omeopatia». [...] Polemiche anche in Italia dopo la divulgazione del documento della società italiana di farmacologia, la Sif, nell'ultimo numero della Newsletter. Bocciate oltre all'omeopatia («la forza delle evidenze che scaturisce dagli studi pubblicati è bassa e vengono in genere riportati risultati negativi»), agopuntura («efficacia moderata come nel caso delle patologie infiammatorie croniche»), medicina tradizionale cinese («su di essa esistono limitatissime informazioni, carenza aggravata dalle difficoltà legate alla lingua») e fitoterapia. [...] Sono circa 200 i centri ospedalieri e Asl che rimborsano le altre terapie (salvo versamento di ticket e prodotti a carico del paziente), grazie all'autonomia di spesa delle Regioni. [...]".
Facciamo il punto.

Alcuni studi scientifici ci dicono che l'omeopatia è efficace come un placebo ed ha inattesi effetti collaterali, le aziende del settore invece rivendicano gli effetti benefici degli interventi con omeopatia dichiarando che si tratta dell'ennesimo attacco scientificamente ingiustificabile. Aggiungiamo anche che ci sono alcuni centri ospedalieri e Asl che rimborsano le altre terapie grazie all'autonomia di spesa delle Regioni ma su questo c'è una considerazione da fare: in un momento critico per la spesa pubblica, soprattutto quella sanitaria, è giusto rimborsare delle cure sulle quali non c'è la certezza che funzionino e che potrebbero causare anche effetti collaterali?
Ognuno è libero di trarre le proprie conclusioni, tenendo ben presente i rischi che si corrono usando "medicine alternative" di non comprovata efficacia ma dalla storia senz'altro affascinante.



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