lunedì 13 agosto 2007

Spagna: reato di lesa laicità! In Italia, la nazione del Papa, attacco terroristico ed insulti a sua Santità.

vaticano[Riti e Rituali] In Italia, alcuni mesi fa, un Ministro della Repubblica, tal Clemente Mastella, non partecipò alla riunione del Consiglio dei Ministri in occasione della discussione per il disegno di Legge sui DiCo, per probabili conflitti con la propria coscienza cattolica romana. L'Italia è la nazione del Papa, e pertanto non si muove foglia che il Papa o la CEI non voglia! Se la fondamentalista CEI non vuole, le convivenze omosessuali, in barba alle normative europee, non si fanno, né si faranno. Se qualcuno alza la cresta e cerca di dire la sua, sono attacchi terroristici ed  insulti al Papa. La potestà della Chiesa di Roma, in Italia, la fa da padrona. Se cerchi di farlo notare i catto-romani ti rispondono piagnucolando facendo le vittime: ma la Chiesa di Roma non ha il diritto di dire la sua come gli altri? Certo che lo ha, ma come ha detto il Prof. Leopoldo Elia non hanno il diritto alle genuflessioni. In altri stati europei (Germania, Austria), per esempio, ciò non accade, ed in vari articoli ho riportato fatti  in cui emerge che pubblici amministratori hanno per primo l'interesse della nazione, e come disse JFK più di 40 anni fa quando l'interesse della nazione si confonde con l'interesse della religione, ci si prende e si torna a casa, lasciando il posto ad altri che non abbiano tale conflitto.



In Italia, di fatto, prima si ascolta ciò che vuole il Vaticano, e poi si fa di conseguenza, anche perchè, non essendoci stata una bonifica statistica risulta che circa il 90% della popolazione è di religione cattolica romana, cosa impossibile in quanto con la scomunica attiva ai comunisti (Denziger 3865), metà Italia è scomunicata! Spes fa alcune riflessioni in merito alla situazione scolastica spagnola di Zapatero, e per la prima volta appare un termine nuovo: il reato di lesa laicità! In Italia sarebbe attacco terroristico ed insulti al Papa.



Ancora una volta la Spagna è avanti: si profila il reato di lesa laicità

di Spes (Ortica)



Ho letto un interessante articolo di
Luca Galassi su Peacereporter dal titolo: "Spagna, lesa laicità". Secondo l'articolo pare che la Chiesa pagherà 16 mila euro a un'insegnante di religione licenziata perché 'conviveva'. I fatti sono questi: secondo la Corte superiore di giustizia delle Canarie, con una sentenza che annulla il precedente dettato della Corte costituzionale, la Conferenza episcopale spagnola dovrà risarcire oltre 16 mila euro ad un'ex insegnante di religione, Maria del Carmen Galayo Macias, per averla licenziata senza giusta causa. Il reato, se se come tale sarà configurabile, è "lesa laicità".



Il caso è stato portato la prima volta nel 2002 di fronte al massimo tribunale iberico affinché determinasse l'esistenza di un eventuale conflitto tra gli Accordi Chiesa-Stato del 1979 e la Carta fondamentale del 1978. La Corte Costituzionale aveva riconosciuto alla Chiesa cattolica il diritto di destituire la Galayo Macias per aver violato la dottrina cattolica: dopo la separazione (legale) dal marito, conviveva con un uomo con il quale non era sposata. Invece ora, secondo il tribunale canario, il licenziamento è illegittimo poiché, configurandosi la decisione della Chiesa come "un attentato ai diritti fondamentali", è punibile con sanzioni economiche, oltreché morali. La condanna infatti prevede un risarcimento di diecimila euro per danni materiali e seimila per danni morali. La Conferenza episcopale spagnola, dal canto suo, ha annunciato che farà ricorso alla Corte suprema e in ultima istanza alla stessa Corte costituzionale.



Questo caso può rappresentare un importante precedente perchè investe il problema della potestà della Chiesa che, oltre a giudicare l'idoneità di un insegnante in funzione della sua conoscenza della materia, esercita il proprio arbitrio anche sulle sue convinzioni, sui suoi comportamenti privati, sui suoi vincoli affettivi o sessuali. Inoltre è in atto una presa di posizione da parte della Conferenza episcopale nei confronti della nuova riforma dell'istruzione voluta da Zapatero perchè è stata introdotta una vuova materia: l'educazione alla cittadinanza; secondo i vescovi la nuova disciplina potrebbe diventare una sorta di "formazione statale obbligatoria della coscienza" e portare "all'imposizione del relativismo e dell'ideologia di genere".



Questa materia è così osteggiata dalla Chiesa spagnola perchè abbraccia contenuti che spaziano dalle istituzioni della democrazia alla globalizzazione, dalla circolazione stradale ai diritti umani e tra questi ultimi rientrano anche le 'nuove famiglie', compresi i matrimoni omosessuali. E qui la nota dolente: c'è il timore da parte della Chiesa che i giovani allievi apprendano principi in flagrante contraddizione con quelli trasmessi dalle famiglie tradizionali e dalla religione cattolica.



In effetti questa riforma voluta da Zapatero sottrae alla Chiesa il controllo totale che aveva sugli insegnanti di religione. I vescovi mantengono il diritto a nominare autonomamente gli insegnanti ma la loro attività professionale si disciplina e si adatta allo statuto dei lavoratori; d'altro canto la possibilità della Chiesa di giudicarne l'idoneità all'insegnamento lascia aperta una falla concettuale e giuridica che ha come risultato l'associazione di un potere pubblico con la catechesi di una confessione religiosa.

Personalmente evinco due cose da questa storia: la prima è che, una volta tanto, forse la Chiesa è stata coerente: l'insegnante da loro scelta ha violato la dottrina cattolica e quindi licenziata, in perfetta linea con le cose che insegnava anche lei ma che non praticava. D'altronde ognuno dovrebbe essere libero di poter fare cosa vuole della propria vita e, tenendo conto che la pagava lo Stato in base al lavoro svolto e non in base alle sue frequentazioni, direi che è stata licenziata ingiustamente. E qui viene fuori la seconda considerazione, ben più importante: non ci dovrebbero essere insegnanti di religione (cattolica o altra è indifferente) in nessuna scuola pubblica di Stato laico perchè non deve essere imposta (anche se mascherata da libera scelta) ma visto che ci sono e li scelgono direttamente i Vescovi perchè non li pagano loro che possono permetterselo invece di pesare sulle già disastrate casse statali?
Da Wikipedia riporto le riforme in materia di famiglia, scelte personali, ricerca scientifica volute dal governo Zapatero: "Durante il governo Zapatero il Parlamento spagnolo ha approvato numerose, e spesso criticate, leggi volte ad aumentare la libertà delle scelte personali, soprattutto a proposito di materie riguardanti l'etica e la laicità. È stato introdotto il divorzio breve, una nuova procedura legale per l'annullamento dei matrimoni dedita a diminuire tempi e costi; è stata approvata una legge liberalizzante sulla fecondazione assistita. Piuttosto celebre e discussa è stata la riforma che ha allargato l'accesso al matrimonio anche alle coppie omosessuali, garantendo così anche agli omosessuali gli stessi diritti riservati alle coppie eterosessuali, tra cui ha fatto discutere quello di adottare dei figli. Lo stesso diritto di adozione è stato poi allargato anche alle coppie di fatto (Adozione da parte di coppie dello stesso sesso). Sono state alleggerite le pratiche di modifica delle generalità per i transgender, legalizzata la sperimentazione medica della cannabis e ridotte molte restrizioni sulla clonazione terapeutica e sull'uso di cellule staminali di origine embrionale ai fini di ricerca scientifica. In materia di laicità, è stata eliminata l'obbligatorietà per gli studenti di ricevere l'insegnamento della religione cattolica a scuola".
Insomma, vita dura per la Chiesa spagnola! Deve avere parecchi grattacapi da un uomo così propenso a difendere la libertà personale dell'individuo e così progressista. Mica come qui in Italia, dove il premier esorta la Chiesa di Roma a fornire un concreto aiuto per fronteggiare l'evasione fiscale oppure dove la Chiesa di Roma da gli "Orientamenti per la pastorale della strada".
Ci sono altri punti che si prestano ad un confronto tra Spagna e Italia sotto il profilo della laicità. Ce li propone Raffaele Carcano sul sito dell'Uaar. Sono due Paesi tradizionalmente cattolici, entrambi usciti da una dittatura di destra (noi prima), entrambi con un Concordato (noi prima - ma gli spagnoli hanno già cominciato a svuotarlo di contenuti), entrambi con la stessa normativa sul finanziamento alla Chiesa cattolica (noi prima - ma gli spagnoli l’hanno già modificata) e sull’ora di religione (noi prima - ma gli spagnoli l’hanno già modificata).



Come possiamo vedere dovremmo essere più avanti noi in tema di laicità dello Stato, ma non è così. Probabilmente molto dipende dalle persone che governano i due Paesi e dalla loro voglia di far prevalere i diritti delle persone invece che le malcelate pretese del Sovrano del Vaticano. Zapatero ha saputo realizzare ciò che aveva promesso in campagna elettorale, ascoltando le esigenze dell'opinione pubblica spagnola. Noi non abbiamo avuto neanche le promesse elettorali e quelle poche fatte non saranno mai mantenute (come sempre del resto, sia da una parte che dall'altra). Saluti Spes



Vipom (Segreti e Misteri) dice: "L’articolo è molto interessante perché mette il dito su una delle piaghe del nostro tempo: la pesante interferenza della Chiesa sulla società a tutti i livelli. Noto infatti con un certo raccapriccio che negli ultimi tempi la Chiesa, che nel frattempo si è trasformata in uno Stato vero e proprio, con proprie Leggi civili, penali e militari e perfino con a disposizione un apparato di “intelligence”, la Chiesa dunque sta usando la mano pesante per quanto attiene ai diritti sacrosanti dei singoli e di una Nazione, sia essa la Spagna di Zapatero, l’Italia o qualsiasi altro Stato europeo. Tutto ciò viene a configurarsi come un vero e proprio attentato alla Libertà umana e a mio giudizio costituisce il vero flagello contro i Diritti Individuali.



L’articolo inoltre mi offre la possibilità di stigmatizzare in maniera forte e decisa la pretesa “messianica” della Chiesa di poter dettare Legge anche nel mondo della Scuola, fino a prova contraria un’istituzione laica che con essa non dovrebbe avere alcun rapporto, in quanto sono del parere che l’insegnamento della Cultura e dei Saperi Essenziali non debba subire alcuna influenza dalla religione, altrimenti si corre il rischio di impedire una sana crescita umana sganciata da qualsiasi pastoia e da qualsiasi imposizione. La Cultura e la Scienza da una parte e la Religione dall’altra sono due mondi e due realtà totalmente agli antipodi, se non nei fini quantomeno nei mezzi: le prime aprono la mente umana alla scoperta profonda di tutte le manifestazioni della vita, mentre la seconda frena la razionalità e la capacità di analisi scorgendo in queste qualità delle minacce mortali al proprio strapotere e alla propria pretestuosa supremazia.



Il fatto è che una Chiesa spirituale non è mai esistita, si è solo palesato uno Stato Ecclesiastico che con l’insegnamento di Cristo ha ben poco a che fare. A volte ho persino l’impressione che siamo ritornati, dal punto di vista religioso, nel più buio periodo precristiano, a quelle superstizioni pagane dove il sacerdote egizio o sumero dettava Legge ai regnanti e ai sudditi impaurendoli con foschi presagi e minacciandoli di punizione in questa come nell’altra vita. Se questa mia impressione fosse dimostrata come vera, allora la Chiesa avrebbe cessato di esistere già da tempo, sostituita da una parvenza surreale dove tutto è illusione. Che la Chiesa (se ancora esiste) ritorni a pensare alla salvazione delle anime, salvare i corpi non le compete, questo è un compito che attiene alle Leggi degli Stati Indipendenti". Saluti Vipom



Trozky (La religione è l'oppio dei popoli) dice: "Il divario tra il nostro e gli altri Paesi europei in merito alla laicità dello Stato si va allargando. Vale la pena di essere cacciati dalla UE per diventare una succursale del Vaticano? Il popolo non fa che tirare la cinghia e pagare sempre più tasse, ma il governo lesina sui pochi spiccioli di aumento chiesti dai pensionati al minimo, rinvia alle calende greche i rinnovi contrattuali e smantella il Welfare. La chiesa è ricca oltremisura, ma il governo la esenta dal pagamento dell'ICI con il pretesto che i suoi esercizi non sono esclusivamente commerciali, nonostante una sentenza contraria della Corte Costituzionale e la minaccia della UE di aprire un processo all'Italia per "aiuti di Stato ad Enti ecclesistici", mentre continua a rinviare la discussione sui CUS, disattendendo il principio costituzionale della uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Può usare due pesi e due misure solo chi prende i consensi dai cittadini e gli ordini dal vaticano. I motivi di un comportamento così assurdo ci sfuggono. E' un mistero che si aggiunge agli innumerevoli altri degli ultimi venti anni della nostra Repubblica". Saluti Trotzky



Dopo aver letto le varie riflessioni degli amici, solo una considerazione: l'Italia è il paese del Papa!



Concordo con Vipom: una Chiesa di Roma spirituale non è mai esistita, e, pertanto, inizi ad occuparsi della salvazione delle anime piuttosto che dei corpi che non sono di sua competenza



Saluti

Mstatus



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