venerdì 19 ottobre 2007

Vaccino per il Papilloma Virus: nuovo scontro tra laici e cattolici

Botticelli_VenusIl virus del papilloma umano o HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è un virus appartenente al gruppo dei papovavirus. Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare malattie della pelle e delle mucose. Si conoscono oltre 70 tipi di HPV, dei quali la maggior parte causa malattie non gravi, quali ad esempio le verruche cutanee. Alcuni tipi di HPV possono tuttavia causare tumori benigni quale il condiloma genitale e anche maligni quale il cancro del collo dell'utero e del pene. [...] Si calcola che oltre il 70% delle donne contragga un'infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande maggioranza di queste infezioni é destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi. Solo in caso di persistenza nel tempo di infezioni di HPV ad alto rischio oncogenico è possibile, in una minoranza dei casi, lo sviluppo di un tumore maligno del collo uterino. Il virus dell'HPV si contrae principalmente per via sessuale. Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed é massimo nell'età più giovanile (20-35 anni). [...] L'infezione da HPV è asintomatica nella maggior parte dei casi. [...] Ogni anno, in Italia, sono circa 3.500 le donne che si ammalano di cancro del collo dell’utero. Quasi la metà muore. In Europa questa patologia colpisce più di 33 mila donne e circa 15 mila muoiono ogni anno. Si stima che il 75% della popolazione entri in contatto con il virus almeno una volta durante la sua vita. [...]



Fin qui un po' di notizie sul virus che ci da Wikipedia. E' importante notare che ogni anno, in Italia, sono circa 3.500 le donne che si ammalano di cancro del collo dell’utero. Quasi la metà muore. Quindi l'arrivo di un vaccino dovrebbe essere salutato almeno con apprezzamento se può evitare a migliaia di donne di morire, invece che sollevare dubbi etici. Ma di questi parleremo tra poco, ora vediamo di capire qualcosa in più su questo vaccino e sul perchè può essere osteggiato dai cattolici.
Da vitadidonna: "In Italia a febbraio 2007, l'Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la commercializzazione del primo vaccino contro il papilloma virus (HPV), responsabile della quasi totalità dei casi di tumore del collo dell’utero (o cervice uterina). E’ previsto che il vaccino possa essere offerto gratuitamente dalle strutture pubbliche dal 2008 a tutte le bambine all'età di 12 anni. [...] Oggi l'arma migliore per contrastare questo tumore è il Pap Test (noto come "striscio"), un esame semplice e innocuo, che permette di identificare la presenza di lesioni anche piccolissime e di curarle tempestivamente prima che si trasformino in tumore. [...] Si tratta di un vaccino contro il papilloma virus (HPV). Di questo ne esistono oltre 120 diversi tipi (ceppi), ma la stragrande maggioranza non causa lesioni e tumori. Il vaccino messo in commercio è diretto contro 4 ceppi del virus: HPV 16, HPV 18, HPV 11, HPV 6. Due di questi (HPV 16 e 18) sono quelli più frequentemente correlati alle lesioni tumorali e sono responsabili da soli del 70% dei casi di tumore del collo dell'utero. Gli altri due tipi (HPV 6 e HPV 11) sono invece correlati a lesioni benigne chiamate condilomi che, sebbene fastidiose, non causano lesioni maligne. [...] Da quando si contrae l'infezione a quando si sviluppa il tumore possono passare anche 20-30 anni, per cui i tumori che colpiscono le donne di 45-50 anni sono la conseguenza di infezioni contratte in giovane età. [...] Il vaccino viene somministrato tramite una iniezione intramuscolare. Sono previste 3 dosi: la seconda dopo 2 mesi e la terza dopo 6 mesi dalla prima dose. [...] La vaccinazione è raccomandata a 12 anni, prima che la persona sia stata infettata dal virus, condizione che si verifica sicuramente prima del primo rapporto sessuale. Infatti la vaccinazione ha la massima efficacia nelle donne che non sono entrate in contatto con il virus: l'effetto protettivo diminuisce notevolmente se si è già entrati in contatto con uno o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino [...]
E qui casca l'asino, permettetemi la "licenza poetica"...

Il problema etico è proprio questo: il vaccino va fatto ad un'età indicativa di 12 anni, "favorendo un comportamento sessuale dissoluto"!
Su Aprileonline ci spiega questi dubbi etici la brava Marzia Bonacci: "Si chiama Human papilloma virus la nuova frontiera di confronto etico fra laici e cattolici perché a sollevare il dibattito [...] è la notizia dell'arrivo sul mercato italiano di un vaccino che servirebbe a prevenire da alcuni ceppi di questo virus, causa nelle donne di una serie di patologie all'apparato genitale tra cui il tumore al collo dell'utero. Come già accaduto per l'uso del profilattico oppure per l'accesso all'anestesia epidurale durante il parto, il progresso biomedico e le sue conquiste non vengono infatti recepite in modo univoco nello stesso mondo scientifico, come testimonia appunto il recente studio apparso sulla rivista "Medicina e morale", pubblicata dal centro di bioetica della facoltà di Medicina e chirurgia Agostino Gemelli dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Roma. [...] la vaccinazione generalizzata delle donne è si in grado di proteggerle dal cancro al collo dell'utero, ma questa proposta fa sorgere alcune serie preoccupazioni di carattere etico. Un timore che si lega al fatto che l'Hpv rientra tra le Mst, cioè le malattie sessualmente trasmissibili, le quali destano preoccupazione proprio nei tre studiosi che hanno elaborato il testo: secondo loro infatti il vaccino rischierebbe di comportare "ulteriori cadute di valori, il rafforzamento di una comune accettazione da parte dell'opinione pubblica dei comportamenti sessuali promiscui e probabilmente una maggiore diffusione della malattia". [...] La risposta critica di uno scienziato laico […] “Penso che sia un ragionamento viziato da scarsa preparazione specifica e pratica sul tema - sostiene Flamigni -. Perché non avrebbero fatto una riflessione simile se avessero tenuto conto della grande quantità di donne innocenti che vengono contagiate. […] Un’ altra delle ragioni per cui bisognerebbe essere un po’ meno drastici e dogmatici è legata al fatto che ci sono infezioni che non dipendono dalla vita sessuale: le ho riscontrate spesso in ragazze che vivono in comunità e che, per igiene approssimativa, spesso usano asciugami bagnati già utilizzati da altre ragazze oppure si scambiano gli indumenti intimi. […] la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili è osteggiata soprattutto dalla Chiesa, così come lo è l’educazione sessuale soprattutto verso le giovani generazioni.” […] Il vaccino per risultare efficace deve essere somministrato alle ragazze prima dell'inizio della loro attività sessuale, per questo il ministero della Salute ha indicato come età di riferimento i 12 anni: dal 2008 saranno le ragazze nate nel 1996 a potere usufruire del vaccino a carico, per quanto riguarda il suo costo, del Sistema sanitario nazionale. Per sconfiggere il tumore della cervice e rendere la vaccinazione totalmente efficace è importante però che le donne si sottopongano comunque al pap test, cioè allo screening a scadenza stabile.
Dunque la prevenzione rappresenta un vero spauracchio per i cattolici. Ma si sa, per loro malattie e sofferenze sono doni divini: perchè rinunciarvi? D'altronde già a suo tempo Papa Leone XII si pronunciò contro la vaccinazione: "Chiunque procederà alla vaccinazione cesserà d’essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il cielo".

E sul vaccino di cui abbiamo parlato finora abbiamo anche un'aggravante in più: si parla esplicitamente di malattie sessualmente trasmesse! Perchè prevenire una sofferenza, peraltro dono divino, a queste creature così dissolute e immorali che sono le donne?


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