lunedì 15 ottobre 2007

Pechino 2008: proibiti tutti i simboli religiosi

Olympic_flagDa Repubblica: "Niente opuscoli, rosari, statuette piene di acqua santa, catenine con la croce. Giornalisti, atleti e gli altri membri delle delegazioni amanti del ninnolo religioso dovranno lasciare tutto a casa, per Pechino 2008. Non potranno portare con sè "materiali usati per qualsiasi attività religiosa o politica o per dimostrazioni". [...] La novità ha stupito negativamente i membri delle delegazioni nazionali presenti a Pechino. E' la prima volta che norme di questo genere vengono introdotte in occasioni delle Olimpiadi, dove è normale per le squadre avere esponenti religiosi al seguito. Ad esempio, la delegazione italiana ha sempre tra i suoi membri il responsabile per lo sport della Conferenza Episcopale, il vescovo di Fidenza Carlo Mazza [...]".



Niente simboli religiosi a Pechino 2008. Ma neanche materiale politico o per dimostrazioni. Una vera e propria censura.

Vorrei fare alcune considerazioni personali su questo fatto.

Io sono dichiaratamente atea, oltre che anticlericale, e una decisione del genere non può che farmi piacere. Detto questo, i totalitarismi con annesse censure non mi sono mai piaciuti (nè da una parte, nè dall'altra). C'è da dire che sia il comunismo sia le religioni sono ideologie e come tali a volte si scontrano e a volte vanno perfettamente d'accordo (a scapito di qualcun altro, naturalmente).
Al di là dei metodi, certamente discutibili, un risvolto positivo secondo me c'è: intravedo la possibilità di riportare questa manifestazione al suo "senso" originario. Si tratta di una manifestazione sportiva. Punto. Non è una manifestazione da strumentalizzare a proprio piacimento, vuoi che sia per motivi religiosi o per motivi politici. E di questi tempi, con il Myanmar così vicino, non è cosa di poco conto.
D'altro canto, che differenza c'è tra la censura cinese applicata ai simboli religiosi e la pretesa di avere crocifissi appesi in tutti i luoghi pubblici? Mi sa che non c'è molta differenza oppure, vista da altra angolazione, se c'è libertà di culto deve esserci per tutti!


Mstatus: "A livello di concetto non c'è alcuna differenza tra l'obbligo di ostentare simboli religiosi soprattutto nei pubblici edifici (crocefissi, ecc.), che nella maggioranza dei casi sono pura e semplice idolatria, e nel proibire l'esposizione di tali simboli. Comportamento disdicevole in entrambi i casi. Non condivido la decisione "fascista" dei cinesi in quanto ognuno nei limiti della decenza è libero di portare e tenersi tutti i simboli religiosi che gli pare! Chiaramente se uno gira per strada con una croce di 6 metri per quattro, disturba magari la sensibilità di chi lo vede passare ed in tal caso sarebbe opportuno evitare. Il comunismo, impropriamente detto, ha sempre cercato di eliminare la religione tentando di sostituirla con un'altra verità assoluta, quella del partito, che talvolta è peggio! Eliminare la religione è impossibile anche vietando i simboli religiosi, ecc., l'unica cosa è ridurla al ruolo che le spetta, fatto personale privato e puramente folkloristico in pubblico". Saluti Mstatus


Come ripeto la censura, di qualsiasi tipo, non mi è mai piaciuta. Ma pensiamo anche ad un'altra cosa: la Cina ha proibito i simboli religiosi. Ok, accantoniamo per un po' questa cosa. Da profana mi viene da pensare: ma se un cristiano non ha con sè la croce al collo o il rosario in mano, è meno cristiano? Questo vale anche per i simboli delle altre religioni, naturalmente. Secondo me la propria spiritualità dovrebbe essere una cosa intima e vissuta nel privato se si è veramente credenti e con fede: non serve necessariamente ostentare! Sbaglio? Forse si, ma l'ho detto che sono profana...


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