sabato 10 marzo 2007

I media trasmettono messaggi distruttivi per le famiglie

E' quello che ha dichiarato il papa durante la giornata mondiale della comunicazione.

''Indubbiamente -ha affermato il Pontefice- molti dei grandi progressi della civilizzazione provengono da varie componenti dei mass media''. In questo senso il Papa ha indicato l'importanza dei documentari, dei servizi d'informazione, dell'intrattenimento e anche il contributo che è venuto da Internet. Tuttavia, ''sotto un altro punto di vista, emerge che molto di ciò che viene trasmesso in varie forme nelle case di milioni di famiglie nel mondo è distruttivo''.“La rete ha aperto un mondo nuovo di conoscenze e possibilità di imparare a molti che prima non avevano difficoltà di accesso o non ne avevano per niente. Tali contributi al bene comune meritano plauso e devono essere incoraggiati”, ha osservato il pontefice. Ma ha aggiunto che “è altrettanto evidente che molto di ciò che è trasmesso in varie forme nelle case di milioni di famiglie in tutto il mondo è distruttivo”. Papa Ratzinger ha ribadito quindi il dovere dei mass media ad educare “i bambini e i giovani alle vie della bellezza, della verità e della bontà”, come già aveva indicato nel messaggio diffuso per la Giornata delle comunicazioni sociali lo scorso 24 gennaio.
Ci sono un po' di considerazioni da fare, a mio parere, su queste dichiarazioni.



La chiesa ha combattuto e ostacolato la scienza, la tecnologia, ha lottato contro la conoscenza, quasi a dimostrare che la ragione è nemica della religione (e in un certo senso è così); tutto questo perchè, soprattutto in passato, si faceva leva sull'ignoranza e il bisogno di una guida da parte della maggioranza delle persone.

Con la diffusione su vasta scala dei media (soprattutto tv, radio e internet perchè più immediati ma anche carta stampata) questa dipendenza sta venendo un po' meno perchè le persone sono più acculturate, si informano e riescono ad avere un quadro più ampio su tanti argomenti senza dover prendere per buono solo quello che gli viene proposto da un'unica fonte.

Il fatto che molta tv si possa definire "spazzatura" e che su internet ve ne sia altrettanta è un dato di fatto, non ne veniamo a conoscenza solo perchè lo dice Benedetto XVI.

Ma per lui potrebbe essere un'arma a doppio taglio.

Utilizza quotidianamente tutti i possibili canali d’informazione (in particolare radio e tv) che, nonostante gli ostacoli posti da lui e dai suoi predecessori, sono nati e si sono affermati. Le fiction di tutti i canali tv, sia quelli pubblici che quelli privati, sono bigotte, buoniste, che richiamano alla famiglia tradizionale, piene di donne che non pensano ad altro che a farsi una famiglia tradizionale (repetita iuvant), che non interrompono gravidanze indesiderate, neppure quando sono il risultato di uno stupro; in quasi tutti i "programmi" c'è un prete opinionista e se non c'è si intervista per dare anche il loro punto di vista. La tv generalista ci mostra quasi soltanto il modello eterosessuale e i contenuti sessuali sono pensati prevalentemente per un telespettatore maschio. La presenza dei comportamenti e dei modelli sessuali alternativi, compresi quelli omosessuali, è marginale. Per non parlare poi di internet, che parrebbe essere il vero spauracchio; niente di tutto ciò. Il Vaticano ha un sito tutto proprio, sempre aggiornato; parlando invece di cose che noi comuni navigatori usiamo nel quotidiano faccio l'esempio wikipedia:
molte voci (forse "a rischio") sono costantemente presidiate da persone che devono a tutti i i costi imporre la visione cattolica delle cose e spesso è presente un apposito paragrafo che sottolinea il pensiero della chiesa.

Qualche mese fa ho scritto un post sulle
polemiche scoppiate per la satira sul papa, dicendo che secondo me non c'è motivo di preoccuparsi da parte del Vaticano. Alla luce di queste ultime dichiarazioni direi che posso confermare il mio pensiero, non vedo perchè debbano fare questa ulteriore caccia alle streghe (il riferimento non è puramente casuale).

Al di là di tutto questo, resta un punto fermo il fatto che ognuno è libero di dire e pensare quello vuole senza tentare però di imporre la propria visuale come unica e giusta; qualcuno diceva che dove finisce la propria libertà inizia quella dell'altro: pensiero più che mai attuale.



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