domenica 9 marzo 2008

Medici e obiezione di coscienza

caduceo14Ho appena letto una notizia di qualche giorno fa che mi ha lasciata senza parole. Non che fossi così ingenua da ritenere il contrario, ma leggere queste cose nero su bianco lascia spiazzati.

Da AdnKronos: "Il 60% circa (59,5%) dei ginecologi italiani attivi in strutture che effettuano l'interruzione volontaria di gravidanza è obiettore di coscienza. Con punte del 92,6% in Basilicata e dell'80,5% del Veneto. E percentuali più basse in Calabria (39,9%) e Valle d'Aosta (20%). Questi gli ultimi dati disponibili, elaborati dall'Istituto superiore di sanità (Iss) nel 2005 e poi inviati al ministero della Salute per la relazione sull'applicazione della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Altri dati, a livello nazionale, non sono disponibili. [...] se è vero che in Basilicata più di 9 ginecologi su 10 sono obiettori, e in Veneto lo sono l'80%, percentuali elevate si riscontrano anche nelle Marche (78,4%), nel Lazio (77,7%), in Puglia (76,8%) e in Provincia di Bolzano (74,1%). Quasi in tutte le regioni italiane il numero dei ginecologi obiettori è maggiore rispetto a quello dei colleghi che effettuano gli aborti. Sotto il 50% si attestano solo, oltre a Calabria e Valle d'Aosta, i ginecologi della Provincia di Trento (44,4%), dell'Abruzzo (44,3%), della Campania e della Sicilia (44,1%), e della Sardegna (45,7%). A livello aggregato, la maggiore concentrazione di ginecologi anti-aborto si trova al Centro Italia (70,3%), seguito dal Nord (63,5%), dal Sud (52,9%) e dalle Isole (44,3%). [...]".



Questi dati sono sconvolgenti.



Ricordo che obiezione di coscienza è "il rifiuto di assolvere a un obbligo di legge gli effetti del cui espletamento si ritengano contrari alle proprie convinzioni ideologiche, morali o religiose. Colui che pratica tale opzione si chiama obiettore di coscienza. Caratteristica saliente dell’obiezione di coscienza è l’assunzione in prima persona delle conseguenze civili e penali che dall’obiezione derivano".

Perchè trovo questi dati sconvolgenti? Faccio una piccola premessa. Non ho nulla contro l'obiezione di coscienza purchè sia realmente tale e non dettata dall'opportunismo. Se non ci si sente in pace con la propria coscienza in un certo ambito o a praticare talune prassi consentite dalla legge credo sia segno di grande coerenza cambiare lavoro.
I medici di cui parla l'articolo lavorano in strutture pubbliche, quindi stipendiati grazie alle tasse che noi contribuenti paghiamo: devono darci un servizio che è un nostro diritto garantito dalla legge se lo richiediamo. Se non se la sentono (per motivi loro che non sto qui a sindacare) vadano a lavorare da un'altra parte oppure si diano al privato: li possono fare quello che vogliono. Magari anche praticare aborti e far sparire l'obiezione di coscienza davanti a tanti bei soldini: nelle strutture pubbliche è gratis ma privatamente... Ops, che cattivella che sono...
La mia malizia nel fare certe affermazioni è supportata da alcuni dati che ho trovato in questo interessante articolo su Vita di donna: è di qualche anno fa ma suppongo che la situazione non sia cambiata molto se non in modo peggiorativo. Una dottoressa dichiara: "Lavoro come una bestia. Da noi, all'ospedale San Camillo, si fanno 15 aborti al giorno. Io ho due specializzazioni, dirigo un reparto, ma non guadagno come un altro dirigente. Mi hanno tolto l'impiegato amministrativo. Mi mandano di tutto: stamattina, una cinese al quinto mese con problemi e un'altra con ictus. I colleghi visitano, si fanno pagare duecento euro, e poi le mandano qui. Tanto, ci sono io. [...] Sono ricominciati i «viaggi dell'aborto», come negli anni Settanta. [...] È nato anche un nuovo pendolarismo politico, interno: si va dalle regioni di centro-destra a quelle di centro-sinistra; dalle zone dove c'è obiezione quasi totale a quelle più laiche; dall'ospedale che non ti riceve a quello dove ci sono medici che fanno funzionare la legge. Le donne girano, con il loro problema, con il loro dolore, a cercare chi garantisca un diritto sancito da una legge dello Stato e rafforzato da un referendum popolare". Un'altra dottoressa dice: "Siamo un po' masochiste. Mi chiedono: ma chi tè lo fa fare? Rispondo: noi rappresentiamo lo Stato laico e una legge da applicare, un diritto cui rispondere. Non ho niente da eccepire agli obiettori di coscienza, ma non sopporto gli obiettori di convenienza, che sono moltissimi". Qualche esempio le da ragione. Al San Camillo di Roma due ginecologi sono stati assunti, in quanto non obiettori, per rinforzare il reparto. Ma dopo qualche settimana hanno obiettato e sono stati trasferiti. Al San Giovanni, sempre nella capitale, percorso inverso: otto anestesisti hanno smesso di essere obiettori quando è stato introdotto un gettone per l'interruzione di gravidanza. Dice ancora la dottoressa: "Se fai aborti non fai carriera, non è considerata neppure un'attività medica. E poi sei costretta, in questa situazione di silenzioso sabotaggio, a fare solo quello [...] obiettare, di questi tempi, aiuta, facilita. Ci sono concorsi dove vincono solo gli obiettori. E poi a chi conviene mettersi a lavorare nella fabbrica degli aborti? Non si guadagna. È tutto qui: non si fanno soldi [...] L'aborto è come la prostituzione, può non piacere, ma c'è. Se non lo facciamo noi, lo fanno i clandestini. Sanno tutti che, a Roma, costano dai 2 mila ai 4 mila euro. Sanno tutti dove si fanno. Le donne rischiano di nuovo su un loro diritto [...]".



Invito tutti a leggere questo articolo, io ho riportato solo le parti salienti. Parla anche di "influenze" cattoliche sulle scelte di alcuni obiettori e credo proprio a ragione veduta. Non dimentichiamo che la donna è stata sempre ritenuta essere inferiore all'uomo, senza capacità propria di pensiero e di scelta, sottomessa ai suoi voleri; quindi, perchè darle facoltà di scegliere se abortire o meno e perdipiù senza che avverta dolore? Oppure, ancora peggio, perchè permettere ad una donna di fare sesso solo per piacere senza procreare visto che quest'ultima è l'unica sua utilità? Cose proprio difficili da capire...
Ho detto qualche tempo fa che ho sempre avuto una certa difficoltà a capire come un medico, o una qualsiasi persona di scienza, possa anche essere credente. Dopo aver letto questi dati sull'obiezione di coscienza non posso fare altro che rafforzare le mie convinzioni.



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