lunedì 7 luglio 2008

L'esercito italiano è in ogni dove del mondo. E io pago!

L'altro giorno parlavo con mio cognato che mi raccontava di aver visto in tv (non ricordo nè dove nè quando) un servizio sull'esercito italiano ed era rimasto sorpreso dal fatto che ce l'abbiamo ovunque e anche da parecchio tempo!
Mi spiego meglio, ovviamente. Facendo un giro sul portale delle missioni scopro che ne abbiamo varie in piedi, oltre a quelle più conosciute perchè più pubblicizzate. Chi di voi sa infatti che il nostro esercito è in Missione di Osservazione dal 1949 in India e Pakistan? Si avete letto bene, proprio dal 1949! Lo sapevate già? Ammazza quanto siete informati!


Leggiamo un po': "Il Gruppo degli Osservatori Militari delle Nazioni Unite in India e Pakistan, è stato costituito nel luglio 1949 a seguito di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza. L'attività dell'UNMOGIP trae origine dall'accordo tra i rappresentanti militari dell'India e Pakistan, noto come trattato di Karachi, che determinò la tregua d'armi nel conflitto indo-pakistano nato per la questione Jammu-Kashmir risalente alla spartizione dell'ex India britannica nel 1947 e successivamente perfezionato nel 1972 con il Trattato di Simla. L'UNMOGIP si compone di 44 Ufficiali. Il contributo italiano è di 7 Ufficiali osservatori, che però sono entrati a far parte della missione soltanto nel 1961".


Ah bè, siamo entrati a far parte della missione "soltanto" dal 1961: da ben 47 anni! "Soltanto" 47 però...




Abbiamo anche qualcosa di più recente, tanto per non farci mancare niente: una nostra "delegazione di esperti" è a Malta dal 1973. Con compiti di primaria importanza a quanto pare: "Nel 1973 venne istituita a Malta una missione italiana di cooperazione tecnico militare, il suo compito era di addestrare il "Pioneer Corps" per lavori di pubblica utilità; la missione venne ritirata nel 1979 su richiesta del governo maltese. In quegli anni la missione collaborò alla costruzione della pista principale dell'aeroporto di Luqua, alla realizzazione di un ponte radio tra Malta e la Sicilia e di un altro ponte radio tra Malta e Gozo. [...] Essa è composta da 6 Ufficiali e 20 Sottufficiali dell'Esercito con altro personale della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare ed impiega 2 elicotteri AB-212 e 50 automezzi vari".

 
E vogliamo parlare della Missione di Osservazione in Siria, Israele, Libano, Egitto? Siamo li "soltanto" dal 1958! Anche se, come sappiamo bene dalla cronaca recente, in Libano non bastava solo la Missione di Osservazione, dal 2006 siamo li anche con i reparti: Missione Leonte. Leggiamo che "Con la Risoluzione n. 1701 dell'11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha previsto il potenziamento del contingente militare UNIFIL fino a un massimo di 15.000 uomini, da schierare in Libano in fasi successive, espandendo l'area di operazioni a tutto il territorio libanese a sud del fiume Litani. [...] L'Italia, allo scopo di contribuire all'incremento del pacchetto di forze a disposizione di UNIFIL, partecipa alla missione internazionale, denominata in ambito nazionale Operazione "Leonte", con un contingente militare di circa 2.500 unità".

Mica poco ragazzi, 2.500 unità!
Ce ne è anche qualcuna conclusa però, non sono tutte in atto!
In patria, quelle più recenti già concluse, sono "soltanto" 6; le più note a livello mediatico sono: Vespri Siciliani (attuata in Sicilia dal 25 luglio 1992 al 8 luglio 1998) e Riace (in Calabria dal 2 febbraio 1994 al 15 dicembre 1995).
In atto, almeno per il momento ma non so per quanto, in Italia non ne abbiamo nessuna.
Ho cercato un po' in giro qualche informazione sui costi del nostro esercito, costi che dobbiamo sostenere noi! Molto interessante è un documento realizzato dall'Associazione Coordinamento Pace.
Riporto la presentazione di questo documento, ampiamente condivisibile.

''Questo piccolo quaderno, realizzato dall’associazione Coordinamento Pace, non ha la pretesa di proporre analisi; la sua funzione è quella di ricordare i numeri della spesa militare, mondiale e nazionale.

Numeri che pur non essendo segreti vengono sempre omessi, “ritoccati” o “interpretati” da giornali e mass media in genere. Questi dati, quelli che riportiamo schematicamente nelle pagine seguenti, derivano da fonti autorevoli: il SIPRI di Stoccolma, il più prestigioso istituto internazionale di ricerche sulla pace, l’ EAD, l’Agenzia Europea della Difesa e infine dalla NATO, fonti quindi, queste ultime, non sospette di simpatie pacifiste



RISORSE SPRECATE

Dopo mezzo secolo di confronto Est-Ovest oggi vediamo il mondo avviarsi verso una nuova corsa al riarmo, con gli Usa quali attori principali impegnati in una gara contro se stessi non essendovi sulla scena altri attori in grado di competere con la mole di denaro da loro messa in campo. Anche a voler considerare gli alleati europei come futuri rivali la loro spesa risulta la metà di quella Usa.

Una spesa illogica: se consideriamo che l’1% della spesa militare mondiale annua potrebbe pagare le attrezzature agricole ai paesi a basso reddito rendendoli quasi autosufficienti dal punto di vista alimentare, o se pensiamo che con il costo del nuovo caccia JSF si potrebbero allestire circa 40.000 farmacie da villaggio, allora ci chiediamo quale tipo di spesa possa rendere davvero “più sicuri” i cittadini delle metropoli del nord del mondo.

Resta per ora l’amaro per un'immensa spesa militare che colpisce due volte le popolazioni civili; la prima quando sottrae risorse allo sviluppo della società civile e la seconda quando devasta la società civile del "nemico"
".
Vi invito a leggere il documento, molto interessante anche perchè propone dei  paragoni tra l'Italia e vari altri Paesi per quanto riguarda la spesa militare. Basti solo pensare che l'Italia, quindi noi, spende in media 25 miliardi di euro l'anno!

Molto interessante anche un'altra tabella che confronta, dati del 2005, la spesa militare e quella sociale: l’Italia è l’unico paese in cui la spesa militare e quella per l’assistenza quasi si equivalgono.
Direi che su questi dati c'è ampiamente da riflettere e magari fare seriamente le stesse considerazioni dell'Associazione Coordinamento Pace sulle risorse sprecate che, a mio avviso, sono le spese militari.


Fonti: esercito.difesa, coordinamento pace

Fonte immagine: wikipedia


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