giovedì 19 aprile 2007

Se telefonando...

E' di qualche settimana fa il decreto sulle liberalizzazioni Bersani-bis che prevede, oltre a varie novità, l’abolizione dei costi di ricarica sui cellulari; l'articolo esatto del decreto recita così: "Cellulari - abolizione del costo della ricarica e della scadenza del credito telefonico delle carte prepagate. Maggior trasparenza delle tariffe con l'obbligo di indicare l'effettivo costo del traffico telefonico comprensivo di tutte le voci che lo compongono." Leggendo un bell'articolo su MenteCritica mi è venuta voglia di "sondare un po' il terreno". Sarà vero che, grazie all'acquisizione delle tariffe da parte della Guardia di Finanza, il consumatore sarà tutelato e non ci saranno aumenti? Pare proprio di no. Vediamo operatore per operatore, con lo sguardo critico da consumatore e non da economista, come vanno le cose.



Tim. L'operatore nazionale, con l'accattivante frase "La trasparenza si vede", ci comunica con spot martellanti che non cambierà le proprie tariffe al rialzo dopo il decreto ma ci propone tariffe nuove di zecca chiamate tutto compreso. Prendiamo in esame la minore: Tutto Compreso 30 (ci sono poi Tutto Compreso 60 e 90); con questa offerta abbiamo 250 minuti compresi verso tutti, senza scatto alla risposta e con un telefonino compreso in cambio di un costo fisso di 30 euro mensili. Sembra buona, dove è l'inghippo? (Si, sono un po' maliziosa...). Facciamo due conti. 250 minuti sono poco più di 4 ore al mese (circa 13 minuti al giorno per 30 giorni) a 0,12 centesimi al minuto (senza scatto alla risposta direi che è buona), sono vincolato ad una durata minima di 24 mesi del contratto altrimenti c'è una penale e posso pagare solo con domiciliazione su carta di credito o conto corrente; se supero la soglia dei 250 minuti compresi pagherò le mie telefonate come da piano Unica New, cioè 19 centesimi al minuto più 16 centesimi di scatto alla risposta. Direi che è un po' vincolante come offerta perchè, sempre parlando da consumatore, 13 minuti al giorno potrebbero non bastarmi e andrei a pagare molto di più superando la soglia; scegliendo un'offerta con più minuti compresi pagherei anche di più e potrebbe risultare un costo più pesante da sostenere alla lunga (devo tenerlo almeno 24 mesi per non pagare la penale).

A parte queste offerte prese in esame, sembra davvero che la Tim non abbia aumentato le tariffe dopo il decreto se non quelle per accedere al portale mobile: lo scatto è passato da 20 a 28 cent; apprezzabile è la novità delle "ricariche personalizzate" lanciate ad aprile, tagli di ricarica più flessibili e non soltanto quelli standard.

Vodafone. Anche qui spot martellanti che ci invitano a passare a Vodafone, così avremo una tariffa unica di 6 centesimi verso tutti e un bel telefono nuovo fiammante. Inghippo anche qui? Si. Intanto la promozione dura un anno dopo di che dovremo scegliere un altro piano tariffario, poi scopriamo che c'è uno scatto alla risposta di 16 centesimi e la tariffa è applicata ai primi 1000 minuti (poi pagheremo 10 centesimi al minuto ma sono sempre 1000 minuti), c'è un contributo mensile di 15 euro ed è sottoscrivibile in abbonamento con addebito su carta di credito. Non male, anche se tutte queste cose dovrebbero dirle in pubblicità, tra una stirata di Totti e una favoletta di Gattuso. Per quanto riguarda i vecchi piani tariffari sono stati eliminati quasi tutti e lanciati tre nuovi: You&Vodafone, Zero Limits e Vodafone Tutti. Questi piani risultano vantaggiosi telefonando verso i numeri Vodafone, un po' meno verso gli altri operatori; è sparito invece il piano Happy Ricarica, abbastanza vantaggioso a mio avviso. E' importante valutare, nei piani con un tot di minuti compresi a fronte di un canone ma con scatto alla risposta, se si fanno molte telefonate nell'arco della giornata: si rischia di pagare molto in aggiunta al costo fisso.

Wind. E' il primo gestore mobile a ricorrere ufficialmente a un aumento delle tariffe e lo fa trasformando il profilo tariffario "Wind 10" per tutti i suoi clienti in un nuovo profilo tariffario "Wind 12" comunicandolo con un sms. Con "Wind 10" tutte le chiamate si pagavano 10 centesimi al minuto, con scatto alla risposta di 15 centesimi, mentre con "Wind 12" le telefonate si pagheranno 12 centesimi al minuto, con uno scatto alla risposta di 16 centesimi. Non solo. Il piano Sempre Light diventerà Wind Senza Scatto New d'ufficio, per chiamare qualsiasi numero sempre a soli 24 centesimi al minuto! Robetta da poco insomma... Secondo l'Adiconsum quelli applicati da Wind sono aumenti che vanno dal 20% al 50% ma la legge consente di modificare un piano tariffario con l'unico obbligo di un preavviso di 30 giorni, obbligo che in questo caso è stato rispettato mediante la notifica via Sms. Si può sempre cambiare piano tariffario se il nuovo, imposto, non ci piace al costo di 7 euro. In più, dal 16 aprile cambiano i costi per navigare sul cellulare (triplicano, per il traffico fuori dal portale mobile di Wind). Ad oggi Wind è il solo operatore che ha imposto le novità anche ai vecchi utenti.

H3G. E' l'operatore che ha fatto meno modifiche, nonostante ci proponga quotidianamente che è "Melio cambiare, no?".  Non ha cambiato le tariffe ma ha eliminato le ricariche Power che davano bonus di traffico e ha aumentato da 6 a 9 euro il costo per cambiare il piano tariffario. Personalmente, sempre parlando da consumatore, è l'operatore con cui mi trovo meglio avendo come piano tariffario SuperTua (purtroppo non più attivabile già da tempo, non c'entra il decreto Bersani).

Ma lasciamo i singoli operatori mobili per parlare di altre due iniziative. La prima riguarda la Commissione per l'industria dell'Europarlamento che ha approvato a larghissima maggioranza la risoluzione presentata dall'austriaco Paul Rubig che prevede un taglio sostanziale delle tariffe di roaming, cioè del costo che gli operatori addebitano quando si utilizza un'altra rete, cosa che tipicamente avviene all'estero. Gli europarlamentari hanno anche votato che le nuove tariffe trovino applicazione già un mese dopo l'entrata in vigore del provvedimento. Stupisce poco o nulla che gli europarlamentari abbiano velocemente trovato un accordo in merito; in definitiva loro telefoneranno gratis ma chi pagherà per il mancato introito da parte delle compagnie? Indovinate un po'?

La seconda iniziativa è promossa dall'amministratore delegato di Vodafone Guindani, a nome dell'Asstel, l'associazione dei gestori telefonici di cui è presidente: dopo aver abolito l'assurdo e ingiusto balzello dei costi di ricarica per i telefonini, sarebbe un principio di giustizia abolire anche la tassa di concessione sui telefonini in abbonamento. Questa tassa è uno dei motivi (se non l'unico) per cui in Italia più del 90% dei telefonini è con carta ricaricabile, diversamente dal resto dell'Europa. Si tratta di un costo di 5,16 euro mensili per gli abbonamenti privati e di 12,91 per quelli aziendali. Richiesta giusta a mio avviso ma, anche qui, chi pagherà per il mancato introito da parte delle compagnie? Indovinate un po'?

In conclusione, non è tutto oro quello che luccica. Per ora solo la Wind ha applicato aumenti alle tariffe ma non escludo che possa succedere anche con gli altri operatori; considerando che praticamente tutti hanno introdotto lo scatto alla risposta (che varia dai 15 ai 19 centesimi) o tariffe più alte senza scatto alla risposta e che gli sms sono stati portati a 15 centesimi l'uno (salvo promozioni varie) direi che la vigilanza a tutela dei consumatori ci vuole, eccome!

Non ci resta che sperare in un quinto operatore mobile che tenti di sbaragliare la concorrenza con una tariffa senza scatto alla risposta, a 5 centesimi verso tutti e sms a 1 centesimo! Chiedo troppo? Forse si ma qualcosa mi fa pensare che avrebbe milioni di clienti in pochissimo tempo...

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