domenica 27 aprile 2008

La Dieta Dash (non è quello del bianco che più bianco non si può)

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Durante il mio lungo peregrinare nella rete, alla disperata ricerca di una valida dieta per poter perdere quei "pochi etti" in eccesso che ho (niente battute per favore), mi sono ritrovata a leggere di una certa Dieta Dash.

Mi ha incuriosita molto il nome e l'ho letta ma non è la dieta che fa per me, il motivo sarà più chiaro dopo la spiegazione.

Dicevamo del nome... Eh già, l'ho pensato anche io: Dash non era qualcosa che aveva a che fare con il bianco che più bianco non si può? Si, ma è un'altra cosa. Questa è una vera e propria dieta, anche perchè Dash è un acronimo che sta per "Dietary Approaches to Stop Hypertension"; lo dice la frase stessa ma per quelli che si arrabattano soltanto con l'inglese maccheronico vuol dire letteralmente "approcci dietetici per far terminare l'ipertensione". E, come dicevo poc'anzi, non è adatta a me in quanto (spero ancora per molto) non soffro di ipertensione.
Vediamo meglio come funziona questa dieta.




Abbiamo detto che la caratteristica principale di questa dieta, come appunto si può intuire a partire dal suo nome, è quella di essere molto utile a chi soffre di pressione alta: si tratta infatti di un vero e proprio regime alimentare caratterizzato da un basso contenuto di sodio, che abbassa i livelli di colesterolo e dell'omocisteina (quest'ultima può portare problemi di tipo cardiovascolare).

In poche parole, per seguire questo regime alimentare bisogna ridurre: il sale nei cibi, i grassi animali, gli zuccheri, gli alcolici e la carne rossa; bisogna altresì aumentare l'uso di: cereali, frutta e verdura (queste ultime riducono anche il rischio di andare incontro a tumori e osteoporosi).

Cercando altre notizie in merito ne ho trovata una molto interessante sul Corriere.it: la Dieta Dash diminuisce la possibilità di incorrere nell'infarto del 24%! In particolare lo studio dice che: "Le donne che hanno seguito questo tipo di regime alimentare per almeno 25 anni - spiega un rapporto appena uscito sulla rivista scientifica «Archives of Internal Medicine» - hanno il 24% di probabilità in meno di venire colpire da un infarto e il 18% in meno di soffrire di un ictus". Lo studio ritiene che sia applicabile anche agli uomini.
Mangiare sano si rivela sempre la miglior cosa, abbinata naturalmente a qualche sana passeggiata (cosa che farò a breve, tempaccio permettendo e sperando di non incontrare liquami schifosi lungo la strada).


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