martedì 7 aprile 2009

Terremoti: Prevenzione e Previsione

Volevo aggiungere un commento all’ottima proposta di Giacomo che abbiamo pubblicato stamattina, ma man mano che lo scrivevo mi sono reso conto che il ragionamento si faceva articolato ed era meglio aprire un altro canale di discussione.


La Prevenzione


Per un breve periodo della mia vita, giusto per non farmi mancare nulla e proseguire una lunga tradizione familiare, ho fatto il vigile del fuoco.

Durante questa esperienza professionale ho scoperto cose che non conoscevo e che, probabilmente, non conoscono la maggior parte delle persone che leggono.



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In Italia le norme sulla prevenzione degli incendi sono fra le più severe del mondo. Materiali di costruzione, cubature, idranti, estintori, vie di fuga e tutto ciò che serve per prevenire il fuoco e mettere in salvo le persone in caso di incendio sono sotto il diretto controllo dei Vigili del Fuoco e soggette a verifiche preventive e di routine.


Il risultato di questo buon lavoro è sotto gli occhi di tutti. In Italia è difficile che un grande fabbricato prenda fuoco e, se escludo il caso di incendi generati dallo scoppio di bombole di gas, al momento non mi sovviene alcun caso eclatante a smentire questa mia affermazione.




Nel periodo in cui avevo casa negli Stati Uniti, le mie budella di vigile del fuoco si torcevano ogni volta che vedevo case completamente costruite in legno, moquette poggiata su pavimenti con colle infiammabili, cavi elettrici passati in intercapedini di cartongesso isolate con gommapiuma e cucine elettriche con vaschette di ritenuta dei fornelli dove il grasso, difficile da ripulire, si accumulava creando un effetto lampada di Aladino che, almeno nel caso di un mio collega, si concretizzò con tanto di incendio dell’elettrodomestico.

L’esperienza mi insegna che la prevenzione funziona riducendo il numero di incidenti ed offrendo strumenti efficaci in caso di disastro.

L’Italia è un paese fortemente sismico, forse meno del Giappone, ma sicuramente fra le zone più a rischio in Europa.

Ciò nonostante nessuno di noi sa veramente
cosa fare in caso di terremoto, come e dove recarsi per trovare rifugio, quali soccorsi prestare ad una persona con sindrome da schiacciamento.

La scuola si comporta nei confronti dei terremoti come fa col sesso: li ignora. Per il sesso, bene o male, ci si arrangia da sé e con l’aiuto dei programmi televisivi che non lesinano informazioni (distorte) sull’argomento, ma ai terremoti non pensa nessuno.

A livello ancora più alto, non esistono centri di raccolta provinciali e regionali antisismici dove siano stoccati cibo, medicinali di urgenza, materiali per attendamenti, alimenti per bambini piccoli e generi di prima necessità.

In un paese che ha fatto delle cattedrali nel deserto la sua forma distintiva di architettura a partire dal ventesimo secolo, strutture di questo tipo sono considerate uno spreco.

Infine, ma probabilmente la cosa più importante, la politica edilizia non privilegia la costruzione di stabili antisismici o la ristrutturazione ed il consolidamento di stabili già costruiti. Forse potrebbe essere l’occasione giusta per rivedere il Piano Casa non in ordine ad un aumento delle cubature, ma funzionalmente ad una ristrutturazione antisismica delle costruzioni.
In Italia la prevenzione nel campo dei terremoti non funziona. Ne va preso atto.


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La Previsione


Non sono un sismologo, non sono un geologo, credo solo di avere una certa familiarità con il metodo scientifico. E’ solo sulla base di questa mia esperienza che scrivo quanto segue.

Sta facendo grandissimo scalpore la storia di Giampaolo Giuliani, la persona che avrebbe previsto il terremoto in Abruzzo.

Sulla storia giornali, polemisti e blogisti da strapazzo si sono tuffati a pesce perché l’occasione è troppo grossa per non fare i soliti titoloni attira lettori ed attira click.

In realtà l’informazione sulla faccenda è distorta e superficiale.


Cerchiamo di mettere ordine:

  1. I laboratori dell’INFN non si occupano di sismologia.

  2. Giampaolo Giuliani non è un ricercatore presso l’INFN, ma un tecnico di laboratorio.

  3. Gli studi sulla sismologia di Giuliani sono una passione personale e non rientrano nella sua attività lavorativa.

  4. Giuliani non ha pubblicato nessuna documentazione relativamente ai suoi studi e il suo lavoro, quindi, non è valutabile con criteri scientifici.

  5. Giuliani, in un’intervista del 25 marzo, affermava testualmente:

    Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo. “

  6. La correlazione tra eventi e concentrazione di radon è già noto da tempo e descritto in un lavoro svolto da Chu King per lo U.S Geological Survey nel 1971. Ciò nonostante non è ancora stata stabilita una correlazione riproducibile tra concentrazione di radon e terremoti.
Ovviamente le considerazioni testé descritte non escludono che Giuliani sia autore di una ricerca innovativa e, soprattutto, operativa. Il fatto che finora non si sia stati in grado di prevedere i terremoti non vuol dire automaticamente che non sarà mai possibile.

In questo caso, però, lo studio andrebbe formalizzato e pubblicato in modo che chiunque possa tentare di replicare la funzionalità per stabilire quel principio di ripetibilità dell’esperimento che è base fondante del metodo Galileano. La buona fede della persona, della quale personalmente non dubito nemmeno lontanamente, non è sufficiente a dare dignità scientifica al suo lavoro.
Depongono invece male, anzi, malissimo le dichiarazioni dove Giuliani evoca poteri forti ed oscuri che osteggerebbero le sue ricerche e minaccerebbero lui e la sua famiglia (a che scopo poi? Esiste una lobby delle società di costruzione?).




Questo mi fa immaginare Giuliani imbarcato sul carrozzone di Grillo insieme alla biowashball, al cellulare che fa le uova sode ed alla macchina ad idrogeno.


Tutti insieme, ancora una volta, a fare mercimonio delle paure e dei desideri onesti della gente e, questo almeno, non sta fatto bene.



Fonte: MenteCritica

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